Le novità in Chirurgia della Mano
- massimo corain
- 4 gen 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 gen 2021
Intervista alla trasmissione a divulgazione regionale "Un Ospedale Per Amico" dell'emittente Telearena
Il dr Massimo Corain, Direttore del Centro Regionale per la Chirurgia della Mano, ha nella sua mission il tracciare linee guida per la gestione del trauma complesso che afferisce alla Unità Operativa del Policlinico di Verona, aggiornandosi e confrontandosi attivamente con la Società Italiana di Chirurgia della Mano di cui è socio attivo da diversi anni.
In questa intervista vengono affrontati i seguenti temi:
incidenza traumi durante il lock-down per pandemia COVID-19
una terapia per l’artrosi
nuove tecnologie in chirurgia della mano Verona: stampa 3D e placche su misura
prevenzione infortuni da petardi
Incidenza traumi durante il lock-down per pandemia COVID-19
Durante il periodo di lock-down (fase 1) in adeguamento alle norme di contenzione della pandemia da COVID-19, la commissione Coordinamento Urgenze Microchirurgiche (CUMI) della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM), di cui è membro, si è confrontata più volte in teleconferenza per la condivisione dei diversi protocolli regionali relativi a variabilità epidemiologiche e temporali su tutto il territorio nazionale della distribuzione dei casi Covid +.
E’ emerso un quadro di esasperazione del ruolo dei centri HUB Regionali per la presa in carico e il trattamento dei traumi complessi e microchirurgici dell’arto superiore. Si è registrato un aumento dell’incidenza di traumi in ambiente domestico, non protetto, per pazienti in età pediatrica e adulti dedicati ad hobbistica e attività saltuarie ricreative; a questi sono da aggiungere i traumi legati all’attività abituale, non interrotta dalle disposizioni ministeriali, della catena di produzione e lavorazione alimentare e dell’industria sanitaria.
Si è registrata una forte riduzione, divenuta assenza nelle aree ad alta endemia, della disponibilità dei centri Spoke a prendersi carico dei traumi minori anche differibili, sia facenti parte della rete del SSN che privati convenzionati.
Alcune strutture in grado abitualmente di prendersi carico di questa traumatologia, sono state obbligate alla chiusura o riduzione temporanea dell’attività; alcuni chirurghi hanno fatto parte dei team di trattamento e cura nei reparti COVID+.
La necessità di garantire una continuità assistenziale, nel rispetto delle norme di contenzione della pandemia, ha richiesto un adeguamento dell’attività, dei percorsi diagnostici e terapeutici, della degenza e delle scelte di trattamento, in considerazione dei rischi per il paziente e per gli operatori e analizzando il sovvertimento dei protocolli post-operatori in riferimento ad accessi ospedalieri e rieducazione funzionale dell’arto.
La commissione CUMI, in linea con la mission del monitoraggio e salvaguardia della rete nazionale urgenze microchirurgiche, ha analizzato la metamorfosi osservata sul nostro territorio durante la fase 1 Covid, considerando l’epidemiologia della traumatologia e sollevando eventuali criticità in termini organizzativi o di forza lavoro, nel rispetto delle linee guida scientifiche e ministeriali.
Una terapia per l’artrosi
Una delle patologie non traumatiche più frequenti a carico dell’arto superiore è l’artrosi.
Diverse sono le opzioni di trattamento a seconda della sede interessata, dell’eventuale cronicità dell’infiammazione o della causa che verosimilmente l’ha causata. Si utilizzano integratori alimentari naturali per ritardare la degenerazione della cartilagine e ridurre il sintomo; ci sono terapie fisiche antinfiammatorie per un sollievo talvolta temporaneo del quadro infiammatorio. A seconda dello stadio dell’infiammazione e della sede può essere indicato fare una o più infiltrazioni con cortisonico, con acido ialuronico o con l’ausilio della medicina rigenerativa con cellule staminali. La chirurgia è riservata ai quadri più avanzati o che non rispondono a terapie meno invasive e considerano interventi di “pulizia articolare”, anche artroscopica mini-invasiva, fino alla sostituzione articolare con protesi, possibile in quasi tutte le articolazioni. La rizoartrosi è un’artrosi specifica alla base del pollice, in particolare tra il primo osso metacarpale e l’osso trapezio.
Può avere una componente di familiarità, soprattutto nelle insorgenze più giovanili.
Clinicamente si manifesta con gonfiore, deformità negli stadi più avanzati e dolore alla presa tra pollice e indice (apertura di barattolo; girare la chiave in una serratura particolarmente dura; l’uso di pinze o forbici per un periodo prolungato).
E’ la sede più frequente di artrosi alla mano e la più invalidante.
Numerosi sono i presidi possibili per ridurre il dolore e ritardarne l’evoluzione; l’intervento, seppur efficace e risolutivo è riservato ai casi non responsivi agli approcci meno invasivi
Nuove tecnologie in chirurgia della mano Verona: stampa 3D e placche su misura
Tra le nuove tecnologie l’utilizzo della stampa 3D per creare dei modelli sintetici in materiale plastico o polvere di gesso della parte di scheletro da correggere, ottenendo un modello per un preciso planning prima dell’intervento o durante l’intervento stesso, ottenuto dal file del CD della TAC del segmento scheletrico.
Questo il video completo dell'intervista.
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